Ciao a tutti! Ho appena concluso il percorso iniziato a fine settembre con la Scuola Italiana Sommelier (qui trovate gli articoli sul primo e secondo livello). Volevo ringraziare Roberto Muzi, docente esperto, preparato, appassionato e con un approccio per me sano all’insegnamento di questa scienza inesatta qual è la degustazione. Un corso che mi ha fatto crescere ma che mi ha fatto anche comprendere l’importanza dello studio continuo e dell’esperienza. Quindi no, non sarà l’ultimo corso che faccio e no, non mi sento di essere una Beer Sommelier, per questo ci vogliono anni di esperienza che io ancora non ho…

Prima lezione del terzo livello del corso di beer sommelier S.I.S.

Saison Brunehaut, brasserie de Brunehaut, Belgio 4,5% gluten free

Amici celiaci, non compratela. Amici non celiaci, non compratela.

Non so se ho nemici ma mi dovrebbero veramente far tanto male per consigliargli questa birra.

Al naso illude subito con la complessità: note maltate, mielate, fruttate (banana), erbe aromatiche… ma poi al palato si trovano un amaro poco equilibrato, spigoloso e una nota metallica. La sensazione di “straccio bagnato” è dovuta all’utilizzo degli enzimi utilizzati per eliminare il glutine. Non so se sia la strada giusta per creare una birra gluten free.

Ambrée Biere de Garde, Page 24, Brasserie St. Germain, Francia 6,9% Réserve Hildegarde

Complessa al naso dove si trovano malto, prugna, frutta rossa (ciliegia, amarena), miele e note tostate. Al palato dolce e amaro si bilanciano, si trovano note di sapidità, pepe, liquirizia ma anche ferro… finale secco. Non convince del tutto. Roberto Muzi l’ha descritta con un titolo di una canzone degli Afterhours: “Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo” e io sono d’accordo 😁

Seconda lezione del terzo livello del corso di beer sommelier S.I.S.

Tuka, Neipa, Birra dell’Eremo 6,2%

Ormai lo sapete, non voglio essere ripetitiva, Eremo è una garanzia e non solo per me. Personalmente questo stile non lo amo particolarmente ma c’è sempre l’eccezione e questa neipa la berrei di nuovo. Al naso è un’esplosione di frutta tra agrumi (pompelmo), tropicale (ananas, mango, passion fruit), pesca e una nota resinosa. Al palato invece la frutta sparisce lasciando spazio ad un ottimo equilibrio tra dolce e amaro, con note sapide e una leggerissima nota acida. Finale resinoso e balsamico.

Skrew, IPA, Birrificio della Granda 5% (lotto L2057)

Ehm, no. Questa devo riberla perché non era per niente in forma. Già dal naso non entusiasma, è timida, con un agrumato leggero e sentore di erba bagnata. Al palato purtroppo la timidezza è confermata da un amaro poco persistente (non da ipa), poca intensità, corpo esile e poca armonia. Le darò comunque un’altra possibilità.

❤️ Super contenta di questa lezione iper-mega interessante sui difetti che si possono trovare nella birra, da quelli olfattivi a quelli boccali.

Terza lezione del terzo livello del corso di beer sommelier S.I.S.

Kellerbier, Ayinger 4,9%

All’olfatto troviamo note erbacee e miele che si ritrovano anche al palato con l’amaro che è equilibrato da note dolci e una lieve sapidità. In retro-olfattiva rimane l’erbaceo e un accenno balsamico. Ottima armonia. Birra più che beverina, dalla qualità per me eccellente. ❤️

In questa lezione abbiamo iniziato a parlare di un argomento molto ampio e complesso: l’abbinamento cibo-birra. Per l’occasione abbiamo abbinato questa Keller con del Prosciutto di Parma stagionato (nel mio caso 20 mesi). Come abbinamento è buono, il grasso del prosciutto ha una tendenza dolce che fa sparire la nota di miele della birra di cui rimangono però le note erbacee e amare che puliscono il palato (anche la carbonazione è perfetta in questo senso).

Susi, German Ale, Birrificio Renton 5,2%

I beer sommelier devono essere oggettivi e seri, io penso che non sarò mai così. Per me la birra è anche emozione e questa Susi mi ha entusiasmato subito al naso. Premetto che l’ho aperta dopo averla lasciata fuori dal frigo per mezz’ora buona e forse è stato questo che mi ha fatto notare in modo evidente questi profumi: fiori, tè, spezie, miele. Al palato si ritrovano i fiori e il miele, l’amaro è leggero (giusto per lo stile), il finale è secco e ti invoglia a berne litri. Spero di riberla presto alla spina ❤️

Abbiamo abbinato questa German Ale al Parmigiano Reggiano (nel mio caso Vacche Rosse, 30 mesi, del caseificio Il Cantone di Guastalla). Il formaggio è risultato essere un po’ troppo stagionato per questa birra, penso che ci sarebbe stato meglio un Parmigiano più giovane (dai 24 mesi in giù) perché in armonia con la parte erbacea e di fiori mentre quello che ho degustato aveva note di frutta secca che non hanno trovato l’accordo giusto.

Lezione super interessante 🔝

Quarta lezione del terzo livello del corso di beer sommelier S.I.S.

Glitch Slap, Dunkel bock, birrificio Edit 6,5%

Ci sono pochi birrifici italiani che riescono a fare bene questo stile e Edit è uno di questi. Abbiamo abbinato questa bock alla pizza farcita (specialità romana) con le cime di rapa condite con aglio e peperoncino. Non avendo avuto il tempo di fare scouting tra i vari forni della mia zona sulla qualità delle pizze farcite ho preferito non rischiare e prendere un bel pezzo di gnocco emiliano al lardo 😅 e devo dire che con le cime di rapa ci sta da Dio (una sorta di evoluzione cicciona del nostro erbazzone, provare per credere 😂).

L’abbinamento è risultato abbastanza armonico, la maltosità, le note dolci e mielate della birra compensavano bene l’amaro della verdura mentre la carbonazione e l’alcol hanno smorzato l’untuosità. Abbiamo fatto però la prova anche con la pizza farcita alla mortadella (nel mio caso gnocco farcito) e l’abbinamento ci ha entusiasmato molto di più rispetto al primo… sì la bock con la mortadella è la fine del mondo. ❤️

Ah, per chi è alla ricerca dell’umami, questo gusto così sconosciuto e introvabile che mette in discussione la sua stessa esistenza, bè lo potete trovare nella mortadella. 😎

Pater 6, Dubbel, St.Bernardus 6,7%

Per me St.Bernardus è uno di quei birrifici “garanzia”, mai una delusione e anche con questa Dubbel ho avuto l’ennesima conferma. L’abbiamo abbinata alla pizza farcita con la mortadella e anche qui il tutto è risultato abbastanza armonico anche se abbiamo poi scoperto che provandola con la pizza farcita alle cime di rapa l’abbinamento è perfetto. ❤️

La maltosità e la dolcezza compensano l’amaro delle verdure che però è valorizzato dalla speziatura della birra.

Se l’abbinamento cibo-birra non è una scienza esatta, bè in questa lezione l’abbiamo capito bene. Le variabili sono infinite e basta un ingrediente in meno, in più, diverso, che tutto può essere stravolto. Super interessante 🔝

Quinta ed ultima lezione del terzo livello del corso di beer sommelier S.I.S.

Corsendonk Agnus, Tripel, birrificio Corsendonk 7,5%

Ottima tripel, complessa al naso dove si trovano frutta secca, frutta bianca, pepe bianco, fiori e miele. La sua complessità si conferma anche al palato dove ritroviamo protagonista la frutta bianca e il malto equilibrati da note amare e una secchezza che pulisce il palato. Notevole la schiuma (merletti).

Babbà, Barley wine rum barrel aged, Mister B 10,5%

La definirei “cozy”, termine inglese che significa accogliente. È una di quelle birre da bere in giornate fredde in pieno relax sul divano con la coperta, un libro e la compagnia di un gatto. Dolce con il rum protagonista, note di vaniglia e cacao. Avvolgente, calda e intima. Amore al primo sorso ❤️

Abbinamenti 🍻🧀🍪🍫

Ci siamo divertiti ad abbinare queste 2 birre con 3 diversi cibi: Gorgonzola dolce, biscotti al cioccolato fondente e cioccolato fondente 70%. E l’abbinamento più sorprendente è stato quello tra il Barley wine e il Gorgonzola, una bomba 😮💣 se me l’avessero detto non ci avrei mai creduto! È quel tipo di abbinamento così armonico dove l’unione di 2 sapori ne crea un terzo, provare per credere. 😉

Abbiamo provato anche la Tripel con il Gorgonzola dove la parte fruttata della birra sta bene con la parte lattica del formaggio che però è risultato essere troppo strutturato, il suo sapore rimane dopo aver bevuto. Con la Tripel anche i biscotti e il cioccolato sono risultati abbinamenti poco armonici mentre con il Barley wine si sono trovate delle note di accordo.

Ultimo esame del corso di beer sommelier S.I.S.

Promossa! E’ stata dura ma ne è valsa la pena!

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