Teresa Orefice

Ciao a tutti! Per questo appuntamento ormai fisso con l’intervista ho scelto una persona che non c’entra nulla con il mondo della birra.

Questa persona si chiama Teresa Orefice, l’ho conosciuta tramite la Travel Blogger School a cui ci siamo iscritte nello stesso periodo e abbiamo avuto modo di incontrarci e di fare una bellissima esperienza insieme che abbiamo raccontato in questo articolo.

Ho scelto Teresa perchè sta lavorando ad un progetto interessantissimo che si chiama Casapanegatto e merita di essere condiviso con tutti voi che mi seguite.

Ciao Teresa! Presentati e raccontaci come è nato il tuo progetto Casapanegatto.

Ciao! Mi chiamo Teresa, sono nata negli anni ‘70 e, a parte qualche strano e inverso segnale che arriva dal mio corpo, la mia età anagrafica non corrisponde a quella cerebrale.

Sono mamma di tre ragazzi adolescenti e sono sposata da 24 anni. Lavoro come Operatore Socio Sanitario in un Centro Diurno per Anziani.

AMO: la natura, i viaggi, i libri, la socialità, i dolci,la birra, gli animali, la mia famiglia, gli amici, i sorrisi, aprire i cassetti pieni sogni, il riciclo, il fai da te, i vestiti di seconda mano.

NON AMO: i formaggi puzzolenti, i sorrisi mancati, gli estremismi, i litigi, le incomprensioni.

Nel dicembre 2020 una cara amica mi regalò un libro di Gianluca Gotto dal titolo “Come una notte a Bali”. Quel libro è stato il carburante per la realizzazione di uno dei miei sogni.

Ricordo benissimo il giorno in cui ho preso in mano la penna con l’intento di scrivere su un foglio l’elenco dei miei interessi, delle mie passioni e dei miei sogni nel cassetto. Quel foglio è rimasto bianco per giorni, perché mi sentivo completamente svuotata. In quel momento ho realizzato che negli ultimi anni mi ero occupata solo ed esclusivamente dei miei figli, della mia famiglia e dei diversi problemi che spuntavano come funghi sotto una pioggia costante. Mi sono resa conto, in quel preciso istante, che per anni avevo dimenticato chi ero e che cosa mi piaceva fare.

Ho deciso così, di iniziare ad organizzare meglio il mio tempo e di fare qualcosa per me stessa. Mi sono dovuta sforzare parecchio per ricordare cosa mi piacesse fare prima di diventare madre, moglie e risolutrice Calcuttiana di problemi altrui.

Solo dopo qualche giorno, da quando avevo preso in mano quel foglio bianco, ho iniziato a visualizzare i miei sogni nel cassetto, i miei interessi e le mie passioni, quindi ho impugnato la penna e ho iniziato a scrivere il mio interminabile elenco! Ho scelto la prima parola dell’elenco: Viaggiare.

Sono ritornata per un attimo con la mente nel 2001, ero in Thailandia. Mi sono immersa nei ricordi della loro cultura, del cibo e tra i sorrisi della gente del posto. E’ stato uno dei viaggi più belli della mia vita.

Credo che viaggiare rappresenti un’opportunità di crescita personale sorprendente.

Da qui mi sono chiesta: “perchè ho smesso di viaggiare?”. La risposta è stata semplice ed immediata: “Perché da quando siamo in cinque in famiglia, con due stipendi da operai, diventa difficile”.

Spinta dai contenuti dei libri di Gianluca Gotto e di altri viaggiatori, convinta che in realtà è possibile viaggiare anche con pochi euro in tasca, ho iniziato a cercare tutte le soluzioni possibili per tornare a viaggiare. Dopo svariate ricerche in rete ho iniziato a visualizzare concretamente il mio sogno: Viaggiare low cost, camperizzare un vecchio furgone, magari riuscire a lavorare da remoto girovagando senza limiti.

A Maggio 2021 i miei genitori hanno contribuito alla realizzazione del mio sogno e mi hanno aiutata ad acquistare “Martino”, un Ducato del 2005 che sto camperizzando nel poco tempo libero che ho.

Per ora condivido, in parte, la mia esperienza su IG e FB.

Ho intenzione di aprire il blog “Casapanegatto” per condividere la mia esperienza di camperizzazione e le avventure dei miei futuri viaggi in van. Vorrei essere d’aiuto a chi vuole cimentarsi in qualcosa di simile e spiegare tutte le fasi di camperizzazione con i pro e i contro.

Pagina Facebook Casapanegatto

Ci spieghi da dove viene il nome Casapanegatto e perchè l’hai scelto?

CASA, PANE e GATTO sono tre parole presenti in un test neuro-cognitivo (MMSE). E’ uno strumento che serve a valutare le funzioni neurologiche e cognitive di un paziente.

Nello specifico queste tre parole vengono utilizzate per valutare le funzioni cerebrali legate alla MEMORIA.

Spesso mi chiedono perchè ho scelto questo nome.

Forse per deformazione professionale o semplicemente, perché questi termini, in qualche modo, mi rappresentano.

Ognuna di queste parole racchiude, con semplicità, alcuni dei miei valori e alcuni ricordi della mia infanzia.

Potrei raccontarle così:

CASA: qualunque luogo mi faccia stare bene, famiglia, amore

PANE: mia nonna e il profumo del suo pane sfornato all’alba, la semplicità, i valori

GATTO: l’amore per gli animali e la natura, l’indipendenza e la libertà dei gatti

Dove hai trovato le informazioni per progettare e camperizzare il tuo van? Che consigli daresti a chi vuole cimentarsi in questa avventura?

Prima di realizzare questo progetto ho fatto infinite ricerche in rete e ho scoperto che all’estero sono tantissime le persone che hanno già fatto esperienze simili.

In Italia le cose sono un po’ più complicate, infatti la burocrazia per un’eventuale omologazione e il codice della strada sono un ostacolo non indifferente.

Fino ad un anno fa erano pochissime le persone, tra youtuber e instagrammer italiani, ad avere realizzato cose simili. Oggi sui social si possono trovare tantissimi spunti, la Vanlife e il nomadismo digitale sono molto in voga, soprattutto tra i giovani.

Penso che chiunque abbia un pò di dimestichezza col “fai da te” possa realizzare una camperizzazione in autonomia, anche se le difficoltà sono innumerevoli. Nonostante io sia un’appassionata di fai da te e abbia un pò di esperienza nel bricolage, ho avuto diversi momenti di sconforto. Per esempio, per quanto riguarda l’ impianto elettrico, mi sono fatta aiutare, perchè è meglio fare un lavoro ad opera d’arte piuttosto che rischiare di far saltare tutto all’aria, quindi credo sia meglio rivolgersi a qualcuno di esperto. Se al contrario non si è amanti del ”fai da te” ci si può affidare a ditte specializzate anche se i costi sono totalmente diversi.

Portogallo, fonte foto Pixabay.com

Quando inaugurerai Martino (il van) quale sarà la tua prima meta?

La meta? Non abbiamo ancora deciso! Ci faremo trasportare dai paesaggi e dall’istinto.

L’unica certezza è che il primo viaggio che farò con Martino sarà sicuramente con i miei amici Sabrina e Stefano e con mio marito Massimo. Sabrina mi ha regalato il libro di Gotto, mentre Stefano e Massimo mi hanno aiutata a realizzare l’impianto elettrico. Magari lo inaugureremo con una buona birra artigianale.

Il prossimo anno invece vorrei riuscire ad arrivare in Portogallo.

Profilo Instagram Casapanegatto

Il mio blog oltre che di viaggi parla anche di birra, quindi non posso non domandarti qual è attualmente la tua birra preferita e qual è il tuo approccio verso questo prodotto.

Adoro la birra, ma in realtà non ho una preferenza particolare.

Ho assaggiato diverse birre artigianali chiare anche con retrogusti decisi e sono sempre incuriosita a provarne di nuove.

Durante la degustazione dell’8 Marzo al Bert Pub, ho apprezzato tantissimo la SHIRIN PERSIA allo zafferano, la DOUBLE IPA e anche la RORSCHACH abbinata al crumble cioccolato e mascarpone al caffè. Un viaggio sensoriale per il palato, la mente e il cuore!

Elena ti ringrazio per la condivisione e spero presto di ospitarti a bordo di Martino alla scoperta di qualche birrificio artigianale italiano.

 

Grazie mille a te Teresa per averci raccontato del tuo interessante progetto, di Martino e della tua vita. Spero che la tua esperienza possa essere utile a chi vuole intraprendere un progetto simile al tuo!

Se volete seguire Teresa e scoprire quali viaggi farà con il suo Martino ecco i link:

Instagram Casapanegatto

Facebook Casapanegatto

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Alla prossima storia!

Elena Portioli

Spazio Libero Viaggi di Birra