In questi giorni sto leggendo un sacco di cose sull’India. Ho trovato questi 2 articoli molto interessanti e, anche se devo ancora partire, li condivido.

http://exploremore.it/2014/02/16/non-sarai-mai-pronto-per-lindia/
– “Per l’India non è possibile partire preparati. Non importa quanto se ne sia sentito parlare, in quanti ci abbiano detto la solita frase “o la ami o la odi”, o quante immagini si abbia osservato. È inutile, perché ciò che riusciamo a vedere con gli occhi è forse la parte più piccola di una serie di sensazioni che prendono forma messo piede fuori dall’aeroporto. Non so esattamente quanto tempo sia necessario ad abituarsi a ciò che è la normalità in India, ma ciò di cui ci si trova circondati è, nelle prime 48 ore almeno, troppo da elaborare.”
– “Viaggiare è anche uscire dalla propria zona di comfort. Non c’è luogo migliore dell’India per farlo.”

http://www.pimpmytrip.it/lati-negativi-viaggio-india/
– “La prima impressione che ho avuto nei confronti di questo grande paese è che nonostante sia uno dei motori trainanti dell’economia mondiale sia un mondo spaccato in due con un’immensa frattura vuota nel mezzo. Da una parte c’è il mondo di chi riesce a rimanere attaccato alla macchina dei soldi e del progresso, dall’altra invece c’è un mondo antico che rimane indietro, totalmente escluso dal benessere che dilaga. Ed il primo mondo si pone nei confronti del secondo come se quasi se ne vergognasse, come se lo considerasse una piaga, un grosso peso che è costretto a trascinarsi dietro e di cui farebbe volentieri a menoQuesto secondo mondo, vissuto da una grandissima parte di popolazione, versa nella miseria più assoluta. Ne ho sentite dire di tutti i colori, più volte mi è stato ripetuto che grazie alla spiritualità il dolore e la morte assumono un significato diverso. Gli indiani sono un popolo estremamente spirituale e davvero vita e morte hanno per loro un significato diverso, ma credo che il dolore sia dolore per tutti e che non vada mai dato per scontato nè tantomeno accettato con rassegnazione.”
– “Dicono che per viaggiare in India si debba essere pronti. A me queste sembrano solo belle parole. Personalmente non credo che sarei mai potuta essere pronta a sopportare tutto questo e non voglio accettare neanche la dilagante consuetudine di definire un paese con il termine di contraddittorio, quando reputo che questo termine sia solo niente di più che un bel modo per chiamare l’ingiustizia.”