Volevo raccontarvi la Festa del Luppolo, evento a cui ho partecipato ieri al Birrificio del Ducato di Soragna (provincia di Parma).
Non è il primo evento del Birrificio del Ducato a cui partecipo, l’anno scorso organizzarono l’Open Day con visita al birrificio e devo dire che questi ragazzi sono molto bravi ad organizzare queste iniziative e anche quest’anno hanno soddisfatto le mie aspettative.
E’ bello sentir parlare di birra da professionisti che lavorano tutti i giorni in birrificio o, come nel caso di Eugenio, che da circa 10 anni dopo studi e ricerche ora coltiva diversi tipi di luppolo, tra cui un luppolo emiliano. Il tutto parte dai suoi studi all’università di agraria di Parma e dalla scoperta della coltivazione di luppolo tra il 1700 e 1800 nella zona collinare di Modena, precisamente a Marano sul Panaro. Ora Italian Hops Company coltiva luppoli esteri ma anche autoctoni e questo a mio parere è importantissimo per i birrifici italiani interessati a creare uno stile di birra che un giorno si potrà definire finalmente “italiano“.
Sicuramente non è un lavoro semplice, i birrifici devono essere strutturati e avere tecnologia a disposizione per poter utilizzare il luppolo appena raccolto di cui esistono 2 tipologie:
fresh hop, luppolo fresco appena raccolto ma essicato, può essere usato dal birrificio entro 5/6 giorni dalla raccolta;
wet hop, luppolo fresco appena raccolto ma verde, senza essicazione, quindi deve essere utilizzato dal birrificio entro poche ore dalla raccolta.
L’esistenza di Italian Hops Company e di birrifici disposti a provare e a ricercare di creare una birra con luppoli autoctoni mi fa ben sperare. A questo punto l’Italia non è più solo il paese del vino mettiamocelo in testa, perchè grazie alla ricerca, passione, lavoro e iniziativa di questi professionisti possiamo creare un’altra eccellenza italiana, la birra.
Avanti così!
Al prossimo post!
Elena – Spazio Libero
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